PIETRO ANNIGONI
Pietro
Annigoni nasce a Milano il 7 giugno 1910. Il padre Ricciardo, è
un noto ingegnere, la madre Therese, è una californiana di San
Francisco. Pietro è il secondo di tre fratelli. Il minore,
Ricciardo Benedetto, giovanissimo ufficiale di Artiglieria,
verrà fatto prigioniero dai Tedeschi dopo l'8 settembre 1943 e
morirà tre anni dopo a seguito delle sevizie inflittegli in
campo di concentramento per il rifiuto di ogni collaborazione. La
tragica vicenda del fratello peserà per sempre sull'animo di
Pietro. Il fratello maggiore, Giovanni, fu capitano di marina ed
anch'egli ingegnere.
A Milano, Pietro frequenta il Ginnasio "G.
Parini", e l'esclusivo Collegio Calchi - Taeggi. Nel 1925, il
padre ha l'incarico di installare la rete telefonica automatica della
città di Firenze e vi si trasferisce temporaneamente con la
famiglia, iscrivendo Pietro all'Istituto degli Scolopi e dove
conseguirà il diploma di maturità classica. E' su quei
banchi di scuola che farà amicizia con Riccardo Noferi,
destinato a diventare suo segretario e confidente. Dopo la morte di
quest'ultimo lo sostituirà Palmiro Meacci. Al momento di tornare
a Milano, nel 1928, Pietro, che ha già mostrato eccezionali
attitudini per il disegno e già frequenta la Scuola Libera del
Nudo, otterrà il consenso di restare a Firenze per accedere
all'Accademia delle Belle Arti, dove si diplomerà in Pittura con
Felice Carena, Scultura con Giuseppe Graziosi ed Incisione con
Celestino Celestini. Questi sono anni assai importanti per il formarsi
della sua personalità, a quel tempo estremamente irrequieta, e
per lo svilupparsi di quell'ansia del conoscere che farà di lui
un uomo di vastissima cultura. Nello
stesso periodo nascono o si consolidano le amicizie più durature
e significative, come quelle con lo scultore Mario Parri, con il
letterato Renzo Simi, con lo storico Carlo de Francovich, con il futuro
Soprintendente alle Belle Arti di Trento, Niccolò Rasmo, con i
Principi Tommaso ed Elena Corsini, con i Conti Venerosi Pesciolini, con
il bibliofilo Adolf Koshland. E' proprio nello studio dell'amico Mario
Parri che Pietro incontra nel 1928 Anna Maggini, allora studentessa del
Conservatorio Luigi Cherubini, con la quale si sposerà nel 1937.
Il rapporto con Anna, fondato sui comuni ideali, è molto
intenso, ma non privo di contrasti, tanto che sfocerà, nel 1954,
in una sofferta separazione consensuale. Anna resterà
comunque per lui una figura di riferimento, come dimostrano le toccanti
pagine del "Diario" a lei dedicate in occasione della sua morte,
avvenuta nel 1969. Dal matrimonio con Anna nascono due figli, Bendetto,
nel 1939, e Maria Ricciarda, nel 1948, con i quali Pietro, nonostante
le vicissitudini familiari e le lunghe assenze, riuscirà a
costruire un rapporto privilegiato, tanto che, nelle sue ultime
volontà. designerà Benedetto come la persona a lui
più vicina "nella sua vicenda di uomo e di artista". Nel
1930 espone per la prima volta a Firenze in collettiva. Due anni
dopo presenta con grande successo, la sua prima mostra personale a
Palazzo Ferroni nella galleria Bellini. Nel 1932, Ugo Ojetti gli dedica
un articolo memorabile per la terza pagina del Corriere della Sera.
Sempre nel 1932 vince il premio "Trentacoste".
Espone
a Milano con eccezionale consenso di pubblico e di critica nel
1936. Continua, nel frattempo, la sua passione per i viaggi e visita
molti paesi europei tra cui la Germania, ove rimane particolarmente
ispirato dalla pittura rinascimentale nordica. La serie delle guaches
realizzate durante i viaggi e le
passeggiate in campagna, mostra un raro talento nel cogliere
l’aspetto più profondo della natura, che egli riesce
ad interpetrare con estrema sensibilità quasi mai
disgiunta dalla presenza umana. Anticoformista, di idee liberali,
contrario ad ogni forma di
totalitarismo, ogni suo coinvolgimento diretto nella politica
verrà meno quando rimarrà deluso dai compromessi e dallo
scarso rigore morale che accompagnarono il ritorno della democrazia.
Nello stesso periodo e per analoghi motivi si consumerà il
distacco di Annigoni dal mondo della cultura ufficiale, di cui
era stato fino ad allora partecipe e protagonista, come quando nel 1947
firma, insieme a Gregorio Sciltian, Xavier ed Antonio
Bueno,
Alfredo Serri ed altri, il Manifesto dei "Pittori Moderni della
Realtà". Con tale dichiarazione il gruppo si poneva in aperto
contrasto con le varie correnti dell'informale sorte in quegli anni, ma
solo Annigoni sarà coerente fino in fondo e
proseguirà senza esitazioni la sua battaglia solitaria in difesa
di quel figurativo che per lui, studioso di Benedetto Croce, coincideva
con la difesa dell'integrità dell'uomo, assumendone tutto il
significato morale, un significato
eminentemente etico ancor prima che estetico.
Nonostante il travaglio emotivo e culturale di quegli anni, sarà
proprio tra il 1945 ed il 1950 che Annigoni realizzerà alcune
tra le sue opere fondamentali ed oggi note ovunque. E' proprio in
questa concezione aristocratica del servizio e della
responsabilità estesi ache al mondo dell'arte che va cercata la
chiave iterpretativa della testimonianza di Anigonini ed è forse
qui la ragione dello spontaneo formarsi intorno a lui ed alla sua
"bottega" di una vera e propria scuola di tipo rinascimentale,
assolutamente gratuita, liberamente frequetata da atisti molto diversi
tra loro ed oggi affermati, quali Luciano Guarnieri, Marcello Tommasi,
Romano Stefanelli, Nelso H. White, Fernando Berardini, Timothy
Widborne, Silvestro Pistolesi, Dawn Cooksos, Antonio Ciccone, Ben Long,
Douglas Anderson, Luigi Falai e molti altri.
Nel 1949, la Commissione della Royal Academy di Londra accetta di
esporre alcune opere da lui proposte ed è l’inizio di un
successo che diventerà di portata mondiale. A Londra espone
molte volte: da Wildenstein (1950, 1954), da Agnew (1952-1956), alla
Federation of British Artists (1961), alle Upper Grosvenor Galleries
(1966), oltre alla costante partecipazione alle mostre della Royal
Academy. Altre esposizioni importanti dello stesso periodo sono quelle
alla Galerie Beaux Arts (Parigi 1953), da Wildenstein (New York
1957-1958), al Brooklyn Museum (New York 1961), al California Palace of
the Legion of Honor (San Francisco 1969). Tra
le mostre personali tenute in Italia appaiono particolarmente
importanti quelle di: Torino, Roma, Firenze, Verona, Brescia,
Montecatini Terme, Bergamo, Rovereto e, per l'enorme successo, le due
realizzate a Milano, alla Galleria Cortina (1968), e alla Galleria Levi
(1971).
Non
si estingue mai nel corso della sua intera esistenza la passione e
quasi la necessità dei viaggi che si svolgono ormai da un capo
all'altro del pianeta (India, Sud Africa, Iran, Messico, Sud America)
alla ricerca di emozioni, culture, paesaggi sempre diversi che egli
coglie con eccezionale capacità di sintesi nei suoi schizzi e
disegni, non meno che nelle righe del suo "Diario", ove emergono le sue
particolari doti di scrittore. Proprio
durate un viaggio sulla nave Raffaello, nel 1966, conoce Rossella
Segreto e nasce tra loro un grande amore che li porterà ad
unirsi in matrimonio nel 1977.
Pietro Annigoni troverà in lei
una preziosa collaboratrice che lo seguirà insieme ad Ugo
Ugolini ed agli allievi di sempre, negli ultimi anni, dei grandi cicli
di affreschi. Hanno
posato per lui i personaggi più in famosi di questo secolo.
La
rivista "Time" gli ha dedicato ben sette copertine. I ritratti della
Casa Reale inglese sono tra i più noti.
L'ultimo ritratto
eseguito è quello di Rossella Segreto.
Gli anni che vanno dal
1966 al 1988 rappresentano uno dei periodi più significativi per
la produzione artistica del Maestro. Le
sue opere sono esposte nei più importanti musei del mondo
tra cui la Galleria degli Uffizi, la Galleria d’Arte Moderna di
Palazzo Pitti a Firenze, il Metropolitan Museum of Art di New
York, la Collezione reale di Windsor Castle e il National Portrait
Gallery di Londra ed i Musei Vaticani. Le sue grandi composizioni
allegoriche (il Cinciarda, il Sermone della montagna, la Lezione, Vita,
le Solitudini, il Palladio) hanno suscitato ovunque reazioni di
ammirazione talora vicina al fanatismo o, all'opposto di esasperante
rifiuto. Uomo
ed artista di enorme carisma, nato in un secolo di grandi rivoluzioni e
contestazioni, dotato di capacità tecniche uniche al mondo, che
gli hanno permesso di realizzare opere gigantesche non meno che
minuscole incisioni, egli ha voluto consapevolmente dedicare la sua
opera alla difesa della centralità e trascendenza dell'uomo di
cui presagiva con lungimiranza quasi profetica l'imminente declino.
I
suoi affreschi nel Convento di San Marco a Firenze, nella Chiesa
di San Michele Arcangelo a Ponte Buggianese, nell'Abbazia di
Montecassino, nella Chiesa del Santo a Padova, nella sede della
Fondazione Stillman a Wetherfield, Conecticut, U.S.A., in gran parte
ispirati a soggetti sacri, ripropongono in chiave moderna la grande
tradizione rinascimentale, rivelando capacità ed intuizioni che
sono patrimonio esclusivo degli uomini superiori. Una grande opera di
tempera muraria si può ammirare a Firenze nella casa della
Contessa Margherita Venerosi Pesciolini.
Bernard Berenson scrisse di
lui "Pietro Annigoni, non solo è il più grande pittore di
questo secolo, ma è anche in grado di competere alla pari con i
più grandi pittori di tutti i secoli" e "... rimarrà
nella storia dell’arte come il contestatore di un’epoca
buia...". Tra
i tanti riconoscimenti onorifici ed accademici attribuiti ad Annigoni
in Italia ed all'estero, si ricordano quello di Cavaliere di Gran Croce
Al Merito della Repubblica Italiana e quello di Cavaliere all'Ordine
Civile di Savoia. Dopo una lunga malattia, durante la quale ebbe
l'amorevole conforto della moglie Rossella, dei figli Benedetto e Maria
Ricciarda e degli amici più cari, Pietro Annigoni muore il
28 ottobre 1988 a Firenze dove riposa nel Cimitero Monumentale delle
Porte Sante a San Miniato a Monte.
Alcuni importanti ritratti di personaggi internazionali eseguiti dal Maestro
Copertine della rivista americana TIME realizzate dal Maestro
Museo Annigoni a Villa Bardini
(Guarda il video)
Intervista
a Rossella Segreto Annigoni per l'inaugurazione della Mostra di Pietro
Annigoni alla Rocca Roveresca di Senigallia 19 giugno 2010(Guarda il video)
Mostra
Pietro Annigoni-Presenza di un artista (16 ottobre - 6 gennaio)
Festeggiamenti per il Centenario della nascita
Rassegna Stampa su Pietro Annigoni
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Rossella Annigoni, 1983, tempera grassa su tavola (particolare).
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L'Associazione intende agire nella
memoria degli insegnamenti umani e culturali del Maestro Pietro
Annigoni. Essa vuole, in particolare, attuare, attraverso interventi di
solidarietà e cooperazione, la specifica sensibilità
umana che ha contraddistinto l'opera e la vita del Maestro.